Pavia, la mia città, ha recentemente ospitato una splendida Mostra sulla Pittura italiana nel XIX secolo : un’esposizione di tale livello da venir esportata pari pari anche a San Pietroburgo, all’Ermitage. Dico : all’Ermitage, non al Museo delle matrioske… L’assoluta levatura di tale Mostra ci permette un gioco.
Immaginiamo d’esser collezionisti illuminati, di visitar le sale del Castello Visconteo, restarne affascinati, e voler replicare a casa nostra uno squarcio degno dell’ Ermitage. Impossibile? Serve l’eredità dello zio d’America? Non proprio.
Facendo scorrere l’elenco degli artisti presenti in Mostra, certo, tralasciamo Boldini, Hayez, Pellizza da Volpedo e alcuni altri : i “Mostri sacri” insomma… ma gli altri?
Per rimanere in area lombarda, diamo un’occhiata alle opere di Cherubino Cornienti (Pavia 1816-Milano 1860) recentemente passate in aste pubbliche. Il 25 novembre 2011 Christie’s Milano ha battuto un enorme olio su tela (cm 176×233) a lui attribuito. Aggiudicato a 13.000 euro. Non sarà come “I Profughi di Praga” del 1843 esposto a Pavia, ma insomma…
Procediamo nel gioco con Giacomo Trécourt (1812-1882), il grande bergamasco che divenne Direttore della prestigiosa Civica Scuola di Pittura di Pavia. Porro & C., Milano 10 dicembre 2008 : passa in asta un suo monumentale “Ritratto di famiglia” del 1840. 181 centimetri per 143. Stima di euro 24.000/26.000, base d’asta di circa la metà. Indovinate un po’? Invenduto. Anche qui, non sarà un’opera suggestiva quanto l’ ”Autoritratto in costume orientale” del 1880 esposto a Pavia, ma insomma…
Ciliegina sulla torta : con modica spesa avremmo potuto portarci a casa anche uno di quei “Mostri sacri” a cui accennavo in apertura : il campione della Scapigliatura di fama internazionale Tranquillo Cremona (Pavia 1837-Milano 1878). Il suo “Tenerezze” aggiudicato da Sotheby’s Milano il 10 dicembre 2003 per 13.200 euro non avrebbe sfigurato in Mostra, accanto al “Ritratto di Nicola Massa”. Al costo di un paio di settimane alle Maldive. Un altro bel colpo a portata di mano (e di portafoglio) di Istituzioni pubbliche (anche squattrinate) e privati collezionisti (anche monoreddito).
Morale? Lo confesso : come i lettori più avveduti avran capito, ho un po’ forzato la mano per sostener la mia tesi – ma il nocciolo resta intatto, eccome. L’ ‘800 italiano è una miniera ancora poco esplorata. Una miniera d’oro. Non servon grandi capitali, basta competenza. Ed un consiglio giusto. Per avere un po’ di Ermitage nel salotto di casa bastan 15.000 euro.
Luca Sforzini
Gallerista d’Arte – Consulente – Perizie, stime e valutazioni per assicurazioni & divisioni ereditarie
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